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La storia dell'uomo più veloce del mondo

 

Foto Ralph De Palma

http://www.ralphdepalma.it/

Ralph De Palma (Biccari, 19 dicembre 1882 – South Pasadena, 31 marzo 1956) è stato un pilota automobilistico statunitense.De Palma è considerato tra i più grandi piloti automobilistici di tutti i tempi[senza fonte] ed è infatti inserito nella Automotive Hall of Fame dal 1973 e alla International Motorsports Hall of Fame dal 1991.Detiene il record di 2557 vittorie su 2889 gare cui partecipò, come il record mondiale di velocità (241 km/h nel 1919, come la vittoria alla 500 miglia di Indianapolis nel 1915 e l'epica partecipazione a quella del 1912, come i grandi duelli con Barney Oldifiel. Ralph De Palma si è, inoltre, misurato per provare la sua velocità, facendo gare anche con gli aeroplani. Fu due volte Campione Nazionale degli USA e una volta campione del Canada.De Palma fu per milioni di emigrati italiani il primo "eroe dello sport". L'episodio a cui comunque si ritorna alla memoria quando si pensa a questo pilota è quello relativo alla 500 Miglia di Indianapolis del 1912 quando, dopo aver guidato la corsa per 196 giri, a due giri dal termine incorse in un'avaria meccanica alla sua vettura; a questo punto, con l'aiuto del suo meccanico, De Palma spinse a mano l'auto fino alla linea del traguardo nel tentativo di potere in ogni caso essere classificato.Raffaele De Palma era nato il 19 dicembre 1882 a Biccari, un paesino del Subappennino dauno che di lì a un decennio sarebbe stato decimato dall’emigrazione transoceanica. I genitori erano originari di Troia. I De Palma partirono per gli Stati Uniti verso la fine dell’Ottocento, imbarcandosi , a varie riprese, su dei piroscafi che, dopo un mese di viaggio, li sbarcarono a Ellis Island, l’Isola delle lacrime, dove come tutti gli immigrati subiranno un’umiliante quarantena prima di essere accettati nel Paese della Libertà.La famiglia De Palma, alla ricerca di quel riscatto sociale così difficile da realizzare in patria, a differenza di tante famiglie di emigranti, realizzerà il suo sogno.L’emigrazione oltreoceano, tra il 1892 e il 1924, fu la scelta obbligata di circa 22 milioni di migranti, per la maggior parte italiani. Nel 1910 New York era considerata, per il suo alto numero di abitanti provenienti dal Belpaese, la quarta città italiana dopo Napoli, Roma e Milano.I De Palma vivevano a Brooklyn, uno dei più poveri quartieri newyorkesi. Ralph cominciò ad aiutare il padre nella barberia di famiglia, poi lavorò come pony express di un negozio di frutta e verdura. La bicicletta diventò la sua prima grande passione e nel 1899 egli vinse la sua prima gara ciclistica. Nel 1902 esordì nel ciclismo professionistico; le gare si svolgevano allora al chiuso di un velodromo con piste in legno e curve molto inclinate.De Palma esordì nella carriera automobilistica nel 1908, e la concluderà nel 1934. Il campione italo-americano guidò le auto delle migliori ditte dell’epoca: Fiat, Mercer, Simplex, ma legò il suo nome soprattutto alla Mercedes. Partecipò alle mitiche corse di Vanderbilt Cup, alle 500 miglia di Indianapolis, al Gran Premio di Francia. Indianapolis, a quasi un secolo di distanza, colpisce l’immaginario collettivo degli appassionati per alcune epiche gesta che l’hanno segnata fino a consacrarla definitivamente come il Tempio della velocità. Ralph de Palma abbinò il suo nome a questa corsa, lunga e massacrante, sin dalla seconda edizione, quella del 1912, vincendo l’edizione del 1915.Quando gli Stati Uniti entrarono nel primo conflitto mondiale, tutte le attività sportive agonistiche vennero sospese. De Palma si arruolò nell’aviazione, dopo aver conseguito il brevetto di pilota a Daytona. Dopo la guerra, nel 1919, ritornò in questa città alla guida di una potentissima Packard 905 bianca, la mitica vettura con motore V12 su auto prodotte in serie. Sulla sabbia di Daytona Beach, toccò la fantastica velocità media di 149,87 miglia orarie (oltre 241 km all’ora). Divenne l’uomo più veloce del mondo!Ralph De Palma riposa oggi all’Holy Cross Cementery di Culver City, nei pressi di Los Angeles, in California. Sulla lapide della sua tomba compaiono solo gli anni di nascita e di morte: 1882 e 1956. L’epigrafe ricorda “il campione automobilistico prediletto vincitore della corsa di Indianapolis del 1915 (Bloved automobile racing champion 1915 Indianapolis speedway winner)”. 

    

RALPH DE PALMA

STORIA DEL PILOTA PIU' VELOCE DEL MONDO CHE VENIVA DA FOGGIA

un libro di Maurizio De Tullio


Dopo i Vademecum della Provincia di Foggia e Capitanlibri, Maurizio De Tullio si cimenta in un arduo lavoro di ricerca per ricostruire l’avvincente storia di Ralph de Palma, un campione automobilistico del primo Novecento.

Forte della sua esperienza giornalistica, l'Autore si avvale della grande Rete telematica per consultare le fonti sull’emigrazione, ricerca testi presenti in varie biblioteche nazionali ed estere, riscontra dati e documenti anagrafici in archivi pubblici e diocesani, dà una sua chiave di lettura all'interpretazione talvolta problematica degli stessi, delineando un quadro esaustivo della biografia del grande campione italo-americano che batté tutti i record. Con questo volume, De Tullio riesce soprattutto nell’ardua impresa di restituire alla Capitanata l’immagine di un eroe, Ralph De Palma, da noi quasi ignorato, e che fece grande lo sport dell’automobilismo, divenendo, ai suoi tempi, l’icona vivente del “grande sogno americano”. Quel bambino, vissuto a Biccari fino all’età di dieci anni, non aveva mai visto il mare: solcherà per la prima volta l’Oceano Atlantico con la sua famiglia per raggiungere Lamerica, e precisamente la Grande Mela.

De Palma era nato a Biccari (e non a Troia, come appare su tutti i siti americani) il 19 dicembre 1882 e morì a Pasadena in California il 31 marzo 1956 all'età di 73 anni. A quel tempo erano pochi i grandi del volante ad arrivare incolumi a fine carriera.

 In un tempo in cui la memoria storica è labile e in fatto di sport siamo quotidianamente offuscati dalle "gesta" calcistiche, trascurando epiche intraprese degne di ricordo, la ricerca storico-sportiva di Maurizio de Tullio ha inteso quindi restituire dignità storica e importanza sportiva sia all'automobilismo sia al più grande uomo di sport di tutti i tempi, di cui la Capitanata può vantare di aver dato i natali. Se può servire un termine di paragone potremmo infatti definire Ralph De Palma lo Schumacher dei primi decenni del secolo scorso...

Il volume - volutamente - non ha un taglio tecnico, ma intende principalmente far conoscere ai foggiani il loro più illustre uomo di sport.
La prefazione è di un ex grande pilota di Formula 1, Andrea de Adamich, l'introduzione è di Geppe Inserra. A fine libro un'appendice con una dozzina di pagine illustrate sulla vita e la carriera di Ralph De Palma. «Con questo volume, De Tullio riesce nell’ardua impresa di restituire alla Capitanata l’immagine di un eroe, Ralph De Palma, da noi quasi ignorato, che fece grande lo sport dell’automobilismo, divenendo ai suoi tempi l’icona vivente del “grande sogno americano”. Quel bambino, vissuto a Biccari fino all’età di dieci anni, non aveva mai visto il mare: solcherà per la prima volta l’ Atlantico con la famiglia per raggiungere Lamerica, precisamente la Grande Mela. Oltreoceano, quel bambino, che non aveva mai giocato con le macchinine, riuscirà - come scrive De Tullio - a far sognare milioni di persone. Con auto vere. Le sue straordinarie gesta sportive lo imposero all’attenzione planetaria: per milioni di emigrati italiani sparsi nel mondo divenne l’eroe internazionale di cui andare fieri.  



Pubblichiamo qui una scheda in cui Maurizio De Tullio traccia un breve profilo di Ralph De Palma, protagonista del suo libro:



L´UOMO DEI RECORD

di Maurizio de Tullio


Questa è la storia di un uomo che veniva dall’Italia e che fece grande l´America e lo sport. Si chiamava Raffaele De Palma ed era nato il 19 dicembre 1882 a Biccari, un piccolo paese della provincia di Foggia.

Lo sport è l´automobilismo, quello degli albori, del pionierismo, del coraggio indomito, della fatica ma già allora anche quello dei lauti guadagni.

Quando De Palma all’età di dieci anni partì dal suo paese, le automobili ancora non esistevano, ma avrebbero presto invaso le strade e alimentato i sogni di un bambino ingegnoso.

Letti così, cioè "Raffaele De Palma", quel nome e quel cognome non dicono molto. Se provate infatti a digitarli su un motore di ricerca di internet non troverete nulla. Provate allora a farlo scrivendo "Ralph De Palma". La realtà si svelerà ben diversa e ne resterete stupiti.

Ralph De Palma è considerato tra i due o tre più grandi piloti americani di tutti i tempi. Non è il giudizio di un tifoso a esprimersi in questi termini, sono invece i numeri a parlar chiaro. E che numeri!



La sua carriera agonistica di pilota automobilistico ha avuto una durata enorme, dal 1908 al 1934, nel corso della quale De Palma ha vinto di tutto e in ogni tipo di gara, emulato forse da un solo pilota, per giunta un altro italo-americano: Mario Andretti.

Sono spaventose le cifre che dipingono la carriera e i successi di Ralph De Palma: su 2.889 corse alle quali partecipò si impose ben 2.557 volte raggiungendo una percentuale di vittorie pari all´88,5%! In realtà non esiste una rendicontazione documentata di questo incredibile record - che comunque comprende gare ciclistiche, motociclistiche, automobilistiche, dilettantistiche e professionistiche - sia in relazione al numero di corse cui avrebbe preso parte che al numero di vittorie riportate.

Ma al di là dei dubbi su cento vittorie in più o in meno, resta un dato incontrovertibile. Come rileva opportunamente Gary Doyle, nel recente volume che ha dedicato proprio alla carriera di Ralph, «il senso comune ci suggerisce che quelle vittorie furono molto meno il che però non toglie niente alla grandezza e alla unicità di Ralph De Palma».

Egli non fu solo un grande pilota che seppe imporsi come pochi altri nelle corse automobilistiche: sin da giovane praticò anche ciclismo e motociclismo prima di pervenire alle quattro ruote con i risultati che questo libro cercherà di elencare ed analizzare, sia pure in modo meno circostanziato di quello che il lettore potrebbe attendersi.

La grandezza di Ralph De Palma è un insieme di importanti e imprescindibili fattori. Occorre infatti sommare non solo doti che certamente non sono da tutti, come il coraggio, l´applicazione quasi maniacale e la capacità tecnica, ma ad esse va aggiunta almeno un´altra insostituibile qualità: Ralph aveva l´abilità di avere la macchina giusta al momento giusto.

Non si può nemmeno negare che De Palma sia stato accompagnato in tutta la carriera sportiva dalla buona stella. In un´epoca in cui gli incidenti nelle gare automobilistiche erano quasi all’ordine del giorno - con morti e feriti, sia tra i piloti che tra gli spettatori - colpisce il dato che Ralph De Palma ebbe un solo grave incidente, occorsogli nel 1912, che lo costrinse in un letto di ospedale per due mesi e mezzo.

A quei tempi le macchine da corsa non erano certamente dotate dei dispositivi di sicurezza per la protezione dei piloti di cui oggi godono, soprattutto quelle prodotte in serie.

Ecco perché tra i suoi record va anche annoverata la durata della carriera misurata nell’arco di ben ventisette anni.

Pur non mantenendo particolari rapporti col paese di origine, De Palma da buon emigrante riuscì in un´altra impresa la cui importanza pochi hanno finora colto e sottolineato.

Il grande pilota foggiano era riuscito ad imporsi in un´epoca in cui gli italo-americani erano considerati all´ultimo livello della scala sociale ed economica negli Stati Uniti.

Il dato saliente che questa pubblicazione intende cogliere riguarda la grande vittoria strappata da Ralph al popolo americano proprio in quanto emigrante.

Con le sue straordinarie gesta e con le vittorie inanellate in maniera esemplare e incomparabile, Ralph De Palma fu per i milioni di immigrati italiani sparsi negli Stati Uniti e nel mondo il primo "eroe dello sport" a raggiungere la fama internazionale.

E quando si ritirò dalle corse, la notorietà di Ralph gli permise di diventare il meritato ambasciatore delle corse che tutta l´America e il mondo dell´automobilismo accettò senza riserve.



INDICE DEL VOLUME



PREFAZIONE di Andrea de Adamich

INTRODUZIONE di Geppe Inserra

CAP. 1 L´UOMO DEI RECORD

CAP. 2 LA FAMIGLIA DE PALMA

CAP. 3 BICCARI NEL 1800: TRA UNIFICAZIONE D´ITALIA ED EMIGRAZIONE
CAP. 4 OBIETTIVO STATI UNITI D´AMERICA

CAP. 5 VITA E LAVORO A BROOKLYN

CAP. 6 LO SPORT E L´AUTOMOBILISMO PRIMA DI RALPH DE PALMA

CAP. 7 GLI INIZI DI RALPH TRA DUE E QUATTRO RUOTE

CAP. 8 L'ESORDIO UFFICIALE DI RALPH DE PALMA

CAP. 9 LA LUNGA CARRIERA SPORTIVA DEL PILOTA DI BICCARI

CAP. 10 RALPH E LE DONNE

CAP. 11 1956, MUORE UN MITO, NASCE LA LEGGENDA

CAP. 12 L´IMPORTANZA DI DE PALMA PER GLI IMMIGRATI ITALIANI

CAP. 13 LA MORTE E IL RICONOSCIMENTO TRA I GRANDI



IN APPENDICE

a) Aneddoti su Ralph De Palma

b) I numeri di Ralph

c) I commenti della stampa

d) Rassegna fotografica



BIBLIOGRAFIA


MAURIZIO DE TULLIO, Ralph de Palma. Storia del pilota più veloce del mondo che veniva da Foggia, pp.130, € 12,00, Edizioni Agorà, Foggia, 2006

Il sito istituzionale del Comune di Biccari è un progetto realizzato da Parsec 3.26 S.r.l.

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